Comunità energetica rinnovabile

Comunità Energetiche Rinnovabili come funziona

Un modello innovativo per la produzione, la distribuzione e il consumo di energia, proveniente da fonti rinnovabili, è quello delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Lo schema delle CER si basa sullo scambio di energia pulita all’interno di una comunità.

L’introduzione delle Comunità energetiche nel nostro ordinamento avviene con il decreto Milleproroghe 162/2019 che recepisce la Direttiva Europea RED II 2001/2018. Le limitazioni previste da questa disciplina, tuttavia, hanno frenato la crescita del fenomeno delle CER, infatti nel nostro Paese risultano attive meno di 20 comunità energetiche mentre in Germania quasi 1.800.

Il decreto 199/2021 ha introdotto importanti novità che hanno rappresentato la base per la diffusione di questo modello anche in Italia. Come sostenuto dall’Energy & Strategy Group del Politecnico Di Milano è verosimile che in Italia possano vedere la luce 20.000 comunità energetiche entro il 2025. 

L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) con la sua deliberazione 727/2022, ha emanato il testo Integrato dell’Autoconsumo Diffuso (TIAD), che contiene le procedure e la regolamentazione per l’autoconsumo diffuso e detta le regole operative per costituzione delle comunità energetiche.

In cosa consistono le comunità energetiche rinnovabili

La comunità energetica è un raggruppamento tra cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni locali o piccole e medie imprese che decidono di unirsi con l’obiettivo di dotarsi di impianti per la produzione, l’autoconsumo e la condivisione di energia prodotta da fonti rinnovabili.

Per la costituzione di una CER è necessaria la presenza di 2 soggetti:

  • Il prosumer è il soggetto che produce e utilizza allo stesso tempo l’energia. Quando vi è un surplus di energia rispetto alle sue esigenze di autoconsumo, allora il surplus viene ceduto dal prosumer alla rete pubblica.
  • Il Consumer è il soggetto che partecipa in modo passivo alla CER consumando l’energia elettrica simultaneamente all’immissione in rete della corrente da parte del prosumer. Il solo consumo di energia elettrica simultaneamente all’immissione in rete da parte del prosumer dà diritto alla CER a ricevere un incentivo da parte del GSE che poi sarà ripartito tra tutti i partecipanti secondo le regole che si saranno dati.

Da un punto di vista giuridico la CER può essere costituita come cooperativa o associazione, avendo cura di recepire nello statuto le specifiche indicazioni tecniche fornite dal GSE.

Al fine di impedire che questo strumento di autonomia energetica venga monopolizzato dagli operatori del settore, sono escluse dalla partecipazione le imprese che hanno come oggetto sociale la produzione e il commercio di energia elettrica. Inoltre è di fondamentale importanza la redazione di un regolamento di comunità che stabilirà le modalità di ripartizione degli incentivi corrisposti dal GSE.

Comunità Energetiche Rinnovabili come funziona con gli incentivi economici 

L’incentivo del GSE è pari a 119€/MWh ed è attribuito al valore dell’energia condivisa all’interno della comunità energetica.

L’energia condivisa all’interno della comunità energetica è pari al minimo tra l’energia elettrica immessa in rete e l’energia prelevata dai punti di connessione. 

Una quota di questo incentivo, pari a 9€/MWh, riguarda la restituzione dei minori costi di sistema derivanti da condivisione. L’energia condivisa nella comunità energetica viene valorizzata tramite la tariffa definita dal MISE fissata per 20 anni pari a 110€/MWh.

L’incentivo, una volta riscosso dalla CER, verrà redistribuito tra tutti i partecipanti della stessa in quote definite del regolamento interno della Comunità Energetica.

Un esempio di ripartizione tra i diversi attori coinvolti, potrebbe essere:

  • 25€/MWh da corrispondere al referente che si occupa dell’amministrazione della CER;
  • 45€/MWh da corrispondere al prosumer;
  • 40€/MWh da redistribuire come incentivo ai consumer.

Sarà compito del referente della CER redistribuire pro-quota gli incentivi.

Il prosumer, inoltre, potrà beneficiare della remunerazione tramite prezzo zonale orario. La quota dell’incentivo del GSE per l’energia condivisa nella CER pari a 110 €/MWh, spettante secondo quanto definito dal regolamento della CER, si aggiunge infatti alla remunerazione tramite prezzo zonale orario riconosciuto ai soggetti che immettono energia in rete.

Un altro beneficio consiste nella detrazione fiscale del 50% del costo dell’installazione di impianti fotovoltaici di cui all’art. 16-bis comma 1 lett-h del TUIR. Si possono detrarre dalla dichiarazione dei redditi nella percentuale del 50% le spese sostenute fino al 31/12/2024 per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico su edifici residenziali fino ad un massimo di 96.000 euro di spesa. 

La detrazione viene ripartita in 10 anni tramite dieci rate annuali di uguale importo.
Questo vantaggio fiscale consente una riduzione del tempo di ritorno dell’investimento in alcuni casi anche molto elevata.

Ai benefici economici, si vanno ad aggiungere altri benefici di natura non economica come quelli ambientali derivanti dalla riduzione del consumo di energia proveniente da fonti fossili e quelli legati alla valorizzazione del territorio nel quale viene costituita la comunità.

Una comunità energetica risulta essere un modello sostenibile oltre che da un punto di vista ambientale anche da un punto di vista economico-finanziario.

L’incentivo del GSE, insieme alla possibilità di vendere l’energia sul mercato ad un prezzo pari a quello zonale, consentono alla comunità di fare affidamento ad un flusso di ricavi pressoché certo.

Oltre alla sostenibilità economico-finanziaria del progetto, che consiste nella capacità del progetto di produrre flussi di cassa in grado di rimborsare il servizio del debito, il progetto risulta essere in linea con i criteri legati alla convenienza economica, che consiste nella capacità di generare un livello di redditività adeguato al capitale investito.

Vedendo alcuni casi concreti di comunità energetiche, si può notare infatti come i livelli di redditività, misurati dall’indicatore TIR, siano piuttosto elevati, muovendosi in un range tra il 6% e l’11%.

L’assistenza dello studio per le comunità energetiche rinnovabili

Il nostro studio, in collaborazione con società di consulenza per i Comuni e operatori del settore energetico, è in grado di offrire tutta l’assistenza necessaria per la creazione di una CER: dall’elaborazione dei business plan necessari per valutare l’opportunità di investire nel settore, alla redazione dello statuto e del regolamento della CER, passando dall’individuazione dell’operatore in grado di realizzare gli impianti energetici, possiamo accompagnarvi in tutti i passi necessari per rendere la tua comunità più sostenibile.

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