Sempre più spesso, gli stranieri decidono di acquistare case e trasferire la loro residenza nella nostra regione, circondati dall’arte e dalla storia in una delle splendide città della Toscana.
Secondo l’ISTAT a fine 2021 gli stranieri residenti in Toscana erano poco meno nel mezzo milione di persone. Con un’incidenza dell’11,5%, sul totale della popolazione residente, valore ampiamente superiore alla media nazionale (8,8%).
Quando si pensa di stabilire la residenza in Italia, è importante essere consapevoli del fatto che la legge fiscale italiana impone determinati obblighi a tutte le persone che vivono qui fisicamente, indipendentemente dalla loro nazionalità o cittadinanza. Acquisire una residenza in Italia, per definizione, significa essere soggetti a tasse e imposte italiane.
Tuttavia, c’è di più. I cittadini stranieri, anche se hanno trasferito la loro residenza in Italia, spesso continuano a possedere parte dei loro guadagni all’estero. Ad esempio, una casa nel paese d’origine o conti in banche straniere. In Italia, queste fonti di reddito sono soggette ad obblighi nel cosiddetto “monitoraggio fiscale”. I residenti stranieri che vivono in Italia devono dichiarare il loro reddito ovunque sia prodotto e pagare le relative tasse.
Inoltre, devono effettuare una dichiarazione specifica dei loro investimenti detenuti all’estero, di qualsiasi natura essi siano. Ad esempio, conti bancari, azioni, titoli, proprietà, imbarcazioni, ecc. In altre parole, in relazione ai beni detenuti all’estero, devono effettuare la dichiarazione e il pagamento delle tasse relative al loro eventuale reddito e, per quanto riguarda i conti bancari, i depositi bancari e le proprietà, devono pagare le imposte patrimoniali (IVAFE e IVIE).
Un esempio pratico con uno cittadino inglese
Diamo un’occhiata a un esempio. Un cittadino inglese ha acquistato una casa in Toscana e ha stabilito la residenza fiscale in Italia.
Nel frattempo, possiede ancora una casa di famiglia nel Regno Unito e depositi bancari e investimenti azionari presso una banca inglese. Questo cittadino straniero deve quindi, oltre a pagare le tasse sulla casa italiana (IMU/TASI), soddisfare i requisiti di monitoraggio in termini di patrimonio estero.
Deve quindi compilare la sezione pertinente nella dichiarazione dei redditi (sezione RW), in cui dovrebbero essere indicati gli importi dei depositi, delle azioni e delle proprietà estere.
Per quanto riguarda tali beni, devono essere calcolate e pagate le relative spese patrimoniali (IVAFE e IVIE), e devono essere gestite le questioni relative ai redditi. Ad esempio, quando ci sono interessi bancari o redditi da affitto di proprietà (compilando, secondo i casi specifici, le sezioni pertinenti della dichiarazione dei redditi – RM, RT, …).
Gli obblighi fiscali sono molti, e se non vengono rispettati, si rischiano pesanti sanzioni. Tuttavia, le leggi italiane consentono emendamenti delle violazioni commesse negli anni precedenti, mediante il cosiddetto “ravvedimento operoso”.
I requisiti fiscali per coloro che intendono risiedere in Italia dovrebbero, con l’aiuto di professionisti qualificati, effettuare una valutazione corretta e dettagliata della propria posizione fiscale in termini degli eventuali obblighi che ne derivano, al fine di evitare errori e sanzioni da parte delle autorità finanziarie.
Questo articolo è una traduzione di quanto è stato dal nostro Studio pubblicato, sulla rivista Tuscany’s Grapevine con il titolo “Trasformare una Proprietà in Profitto” .
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